PREMIO LETTERARIO “IL LAVORO TRA LE RIGHE”
Il 12 novembre 2024, presso la prestigiosa sede dell’Unione del Commercio di Milano, si è svolta l’ottava edizione del Premio letterario “Il lavoro tra le righe”, promosso dall’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Milano, che mi onoro di presiedere – e affidato dall’Ordine di Milano alla Fondazione dei Consulenti del lavoro di Milano che ne ha curato l’organizzazione –. Con grande entusiasmo sono state premiate le opere in concorso in materia di lavoro che si sono distinte per il contributo fornito ai Professionisti del settore nel loro operato quotidiano e, più in generale, che abbiano trattato la materia “lavoro” nelle diverse sfaccettature. L’iniziativa, nata per promuovere la creatività e la divulgazione nelle discipline di interesse per i Consulenti del lavoro, è oggi un appuntamento annuale di grande rilievo. Come ho avuto modo di dichiarare, l’obiettivo del premio è riconoscere il merito di chi contribuisce alla diffusione del sapere con strumenti pratici e accessibili, senza perdere il rigore scientifico necessario. Un traguardo che vuole sensibilizzare editori e autori ad affrontare le tematiche del lavoro con un approccio chiaro, utile e diretto. Durante la cerimonia di premiazione dell’ottava edizione del Premio letterario “Il lavoro tra le righe”, uno dei momenti più significativi è stata la tavola rotonda intitolata “La centralità della persona nell’era dello smart working”, condotta da Isidoro Trovato, firma del Corriere della Sera. L’evento ha esplorato tematiche centrali e attuali legate al rapporto tra lavoro e persona, ponendo l’accento sulla crescente necessità di bilanciare le esigenze lavorative con quelle personali. Un mondo del lavoro a due velocità Il dibattito ha messo in luce come lo scenario lavorativo odierno sia caratterizzato da una dicotomia:
• Da una parte, un settore avanzato, dove smart working, welfare aziendale e innovazione tecnologica definiscono un ambiente dinamico e orientato al benessere
• Dall’altra, una realtà più fragile, fatta di segmenti del mercato del lavoro che richiedono interventi mirati per il reinserimento, la tutela contro lo sfruttamento e il supporto alla legalità. In entrambi i contesti, emerge un quadro di trasformazione che solleva interrogativi sulla progressiva marginalità del lavoro rispetto alla sua centralità storica nel conferire dignità e senso alla vita delle persone. Nell’introduzione alla tavola rotonda, si è sottolineato l’obiettivo della tavola stessa a partire dal titolo, e cioè quello di valorizzare il ruolo della persona nelle dinamiche lavorative e sociali. Durante il dibattito, stimolato dalle riflessioni proposte da Isidoro Trovato sia sul ricorso allo smart working che sull’avvento dell’intelligenza artificiale, Francesco Briguglio, vincitore nella sezione Saggistica, ha esplorato l’importanza della sintonia e della coesione organizzativa, evidenziando come un ambiente lavorativo positivo possa influire sul benessere complessivo. Fiorella Crespi, ricercatrice del Politecnico, ha analizzato lo smart working come paradigma della centralità della persona, interrogandosi se le recenti evoluzioni stiano portando a un ripensamento di questo modello. Dopo di lei ha preso la parola Giacinta Cavagna di Gualdana, autrice del romanzo La fabbrica delle tuse. Le ragazze del cioccolato, vincitrice nella sezione Romanzo sul lavoro, offrendo un confronto tra il lavoro del passato, con il suo sapore di avventura e impresa, e le sfide attuali. Federico Clappa, per Seac, e Pierluigi Rausei, per D&PL, hanno sviluppato anche la tematica dell’intelligenza artificiale e del suo impatto sul mondo del lavoro, soprattutto in quello editoriale, rimarcando come il ruolo e le attenzioni verso la persona non devono e non possono mai venire meno. Infine, Mario Lenelli del CdA di Comunità Nuova Onlus, nata per volontà di Don Gino Rigoldi nel 1973 per dare opportunità di reinserimento sociale ai giovani in uscita dal carcere, ha indirizzato l’attenzione della platea verso chi è ai margini del mercato del lavoro, sottolineando come la centralità della persona sia cruciale anche in contesti di difficoltà economica e sociale. La tavola rotonda si è dunque caratterizzata per la presenza di una pluralità di voci e prospettive, arricchendo il dibattito su una questione cruciale per il futuro del lavoro. La centralità della persona, emersa come filo conduttore, è stata esaminata in relazione alle dinamiche di flessibilità, innovazione e tutela dei diritti, evidenziando la necessità di un approccio equilibrato e inclusivo. Un Premio Letterario non solo per premiare ma anche per discutere sul futuro del lavoro e delle persone. Di seguito una sezione speciale di questo numero è dedicata alle foto della cerimonia e la rassegna dei premiati con le relative motivazioni. Per una visione integrale delle foto e dei video si rimanda al sito di Fondazione CDL Milano cliccando qui.
PRIMO FORUM DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI
Il 18 e 19 novembre, presso l’Auditorium di Assolombarda in Via Pantano, 9 a Milano, si è svolto il Primo Forum delle Relazioni Industriali. Un evento che ha visto la partecipazione del Ministro del Lavoro, Collega Marina Calderone, dei Segretari Nazionali di Cgil, Cisl e Uil e di numerosi altri esponenti del mondo imprenditoriale, scientifico e istituzionale (vedi locandina nelle pagine a seguire). Personalmente sono intervenuto nella prima tavola rotonda dal titolo “Un nuovo patto per le relazioni industriali” ringraziando Assolombarda per aver voluto, con questo primo Forum, porre di nuovo al centro dell’attenzione delle parti sociali il tema delle relazioni industriali, non tanto come materia di puro studio, ma come fattore strategico per lo sviluppo dell’intero Paese e non solo dei rapporti tra imprese e lavoratori, intermediati delle organizzazioni di rappresentanza che svolgono e devono continuare a svolgere il prezioso ruolo di interlocutori sapienti, capaci di interpretare il passato, leggere il presente ma soprattutto programmare il futuro evitando che la tecnologia possa compromettere la funzione specifica delle relazioni industriali. Noi Consulenti del Lavoro, ho ricordato ai presenti, ci occupiamo di relazioni industriali con un’azione di supplenza in tutte quelle imprese prive di rappresentanza e, come tutti sappiamo, sono davvero tante in Italia. Siamo talmente sensibili alla corretta gestione delle relazioni industriali che lo scorso anno, la nostra Associazione Nazionale, ha istituito la propria Scuola delle Relazioni Industriali denominata ASRI. Solo pochi dati da tenere a mente: In Italia:
– le imprese tra 0 e 9 dipendenti sono il 94,91% e occupano il 42,29% dei lavoratori
– le imprese tra 10 e 49 dipendenti sono il 4,44% e occupano il 20,46% dei lavoratori
– le imprese tra 50 e 249 dipendenti sono il 0,56% e occupano il 13,97% dei lavoratori
– le imprese tra 250 dipendenti e oltre sono il 0,09% e occupano il 23,29% dei lavoratori
In Lombardia: – le imprese tra 0 e 9 dipendenti sono il 93,99% e occupano il 31,07% dei lavoratori
– le imprese tra 10 e 49 dipendenti sono il 5,03% e occupano il 18,40% dei lavoratori
– le imprese tra 50 e 249 dipendenti sono il 0,82% e occupano il 15,91% dei lavoratori
– le imprese tra 250 dipendenti e oltre sono il 0,16% e occupano il 34,62% dei lavoratori
In Milano:
– le imprese tra 0 e 9 dipendenti sono il 93,73% e occupano il 21,83% dei lavoratori
– le imprese tra 10 e 49 dipendenti sono il 4,99% e occupano il 14,37% dei lavoratori
– le imprese tra 50 e 249 dipendenti sono il 1,03% e occupano il 15,23% dei lavoratori
– le imprese tra 250 dipendenti e oltre sono il 0,25% e occupano il 48,57% dei lavoratori
Successivamente ho ricordato i dati del nostro Centro di Ricerca, spostando il focus sulla sola città di Milano, che ci dicono che: – le donne hanno retribuzioni inferiori agli uomini del 26,70% – i lavoratori delle MPI hanno retribuzioni inferiori del 27,08% rispetto alle Medie Imprese. Inoltre, anche i dati del nostro recente sondaggio sulle Relazioni Industriali rivolto ai colleghi i quali ci segnalano che oltre l’80 per cento delle piccole e medie imprese non ha affatto richiesto l’utilizzo di strumentazione digitale per la gestione delle relazioni industriali (es. bacheche virtuali, assemblee on line, accesso piattaforma informativa aziendale, ecc.). Concludendo il mio intervento, riprendendo la mia introduzione, ho ricordato che noi Consulenti del Lavoro svolgiamo un ruolo di supplenza che ci vede terzi nella gestione e nello svolgimento del rapporto di lavoro. Noi abbiamo fatto della legalità la bandiera della nostra attività professionale; promuoviamo regolari rapporti di lavoro, nel rispetto delle regole e della contrattazione collettiva di qualità, senza ricorrere a facili scorciatoie che portano alle riduzioni di costi. Questo purtroppo lo fanno altri attori che noi puntualmente contrastiamo e denunciamo. Ora ci vuole una “santa” alleanza tra tutti gli attori coinvolti, nessuno escluso, uniti nel debellare il malcostume e l’illegalità. Tuttavia non è facile mantenere la barra dritta in un mondo complicato come il nostro. Noi comunque ce la mettiamo tutta. Ci aiuterebbero, sicuramente, regole più chiare e una contrattazione collettiva che tenga conto della realtà italiana fatta per lo più di micro e piccole imprese. Contratti più semplici e meno bizantini ci aiuterebbero a mantenere la necessaria serenità nei luoghi di lavoro. Bisogna prevedere una formazione specifica sull’uso etico degli strumenti informatici e dell’intelligenza artificiale. Infine, ho invitato le parti sociali a far sì che le relazioni industriali restino ferme nelle loro mani senza spostare il conflitto nelle aule di giustizia. Tutte le immagini e i video sono sul sito di Assolombarda a questo link https://www.assolombarda.it/relind.