Il Punto – Lavoro, sicurezza e legalità. Una sfida condivisa

Potito di Nunzio, Presidente del Consiglio dell’Ordine Provinciale di Milano

Contenuto dell'articolo

Il 22 settembre scorso, presso l’Auditorium Don Bosco di Milano, si è svolto un Convegno che ha rappresentato molto più di un momento formativo: è stato un’occasione di confronto autentico tra istituzioni e noi professionisti su temi che stanno al cuore della nostra professione e della nostra missione.
Parlare di legalità, sicurezza e lavoro significa toccare i pilastri fondamentali su cui si regge il sistema delle relazioni industriali del nostro Paese.
Come Consulenti del Lavoro, abbiamo fatto della legalità il nostro vessillo, non per retorica, ma per convinzione profonda. Siamo quotidianamente al fianco delle imprese, ma anche dei lavoratori, e conosciamo bene quanto sia sottile il confine tra competitività sana e derive che mortificano la dignità del lavoro.
Il convegno ha avuto il merito di mettere attorno allo stesso tavolo l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, l’Inps, l’Inail e la nostra categoria professionale. Milano e la Lombardia rappresentano un modello virtuoso di questa collaborazione: i protocolli provinciali siglati a seguito di quello regionale, i tavoli tecnici permanenti, i canali dedicati e i tempi certi di risposta sono la dimostrazione concreta che la sinergia tra istituzioni e professionisti non solo è possibile, ma produce risultati tangibili. Attività e azioni che sono indice di rispetto reciproco e di valorizzazione della nostra professione.
Questa sinergia non è casuale né formale: tutti noi, pur con ruoli diversi, condividiamo lo stesso obiettivo di contrastare il malcostume e promuovere un mercato del lavoro equo e trasparente. Il territorio milanese e lombardo, per la sua complessità e per la concentrazione di fenomeni economici rilevanti, si è fatto laboratorio di buone pratiche che possono e devono essere replicate su scala nazionale. Come ha ricordato il presidente nazionale Rosario De Luca, intervenuto al Convegno, non siamo in contrapposizione con le istituzioni: abbiamo tutti lo stesso scopo, e l’esperienza lombarda dimostra che quando si fa squadra i risultati arrivano.
Il tema del dumping contrattuale e dei contratti “pirata” è emblematico. Non possiamo accettare che la libera concorrenza si trasformi in una corsa al ribasso sui diritti dei lavoratori. I dati del Centro Ricerche della Fondazione Consulenti del Lavoro di Milano parlano chiaro: a Milano, tra micro-piccola impresa e media-grande impresa c’è una differenza salariale del 27% a parità di mansione e contratto. È un dato che ci deve interrogare profondamente.
La sicurezza sul lavoro, poi, non può essere oggetto di speculazioni politiche. Come ha sottolineato il presidente De Luca, dobbiamo abbandonare la retorica della “strage infinita” per adottare un approccio costruttivo. I numeri vanno letti correttamente: se aumentano gli occupati e gli assicurati, dobbiamo contestualizzare i dati sugli infortuni. L’introduzione della patente a crediti rappresenta una svolta importante, e noi Consulenti del Lavoro dobbiamo essere protagonisti nel supportare le imprese nell’adozione dei migliori sistemi di prevenzione. La sicurezza non è un costo, ma un investimento in serenità sociale per l’azienda.
L’abusivismo professionale è un’altra piaga che ci tocca da vicino. In territori ricchi come il milanese e la Lombardia, dove c’è molto lavoro, prolifera anche l’abusivismo. Dobbiamo avere il coraggio di guardare in faccia anche le zone grigie della nostra professione: quei colleghi che utilizzano sistemi borderline, che si avvicinano pericolosamente alla definizione di abusivismo. Come sindacato e come Ordine, abbiamo il dovere di aiutare questi colleghi a uscire da logiche superate, promuovendo le società tra professionisti.
Il convegno ha anche lanciato uno sguardo al futuro della nostra professione. Dopo tredici anni, c’è finalmente un disegno di legge che riforma gli ordini professionali. Nei prossimi mesi ci confronteremo su come cambiare la nostra legge istitutiva, affrontando temi cruciali come la tutela della maternità, della malattia e dell’infortunio per i professionisti, la differenza tra abilitati e autorizzati, la tipicità delle materie che svolgiamo.
Vorrei concludere con un ringraziamento sentito a tutti i relatori intervenuti, ai rappresentanti delle istituzioni, ai colleghi presidenti degli ordini lombardi che formano la Consulta che ho l’onore di coordinare, e ai tanti Consulenti del Lavoro che hanno riempito l’auditorium: l’interesse dimostrato conferma quanto questi temi siano sentiti dalla nostra categoria.
Noi Consulenti del Lavoro siamo chiamati a essere protagonisti di questo cambiamento culturale. Tra l’incudine delle esigenze dei clienti e il martello della responsabilità deontologica, dobbiamo saper tracciare la strada della legalità e della sicurezza. È una sfida impegnativa, ma è la nostra missione.
Lasciatemi ricordare, infine, il Collega Luca De Compadri, Vice Presidente del CNO, presente come relatore al convegno e che purtroppo ci ha lasciati prematuramente. Grazie a lui e al Dott. Pisanti, Dirigente centrale dell’INL, è stato possibile organizzare questo momento di condivisione e riflessione.

Scarica il file

Scarica l'articolo (PDF)