“Donaci, o padre Zeus il miracolo di un cambiamento”
(Simonide di Ceo)
Ormai siamo alle porte del Santo Natale e, traendo spunto dal capolavoro di Charles Dickens, oggi parleremo del “Canto dell’Inps”, per quanto riguarda la consultazione dei certificati dei lavoratori dipendenti. Riceveremo infatti la visita dell’Inps del passato, dell’Inps del presente e dell’Inps del futuro.
Partiamo quindi con i certificati medici cartacei. L’Inps del passato non esita a ricordarci periodi bui, pieni di scartoffie da archiviare, da rispolverare quando l’Inps contestava le gestioni delle malattie, certificati che non ci venivano inviati, certificati errati, certificati da noi ricevuti ma mai inviati all’Inps, certificati illeggibili per colpa del fax. Non vogliamo ulteriormente tediarvi, anche se l’elenco potrebbe continuare ancora a lungo.
Fino a quando si è potuta scorgere un po’ di luce all’orizzonte, il Decreto interministeriale del 26 febbraio 2010, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 19 marzo 2010, n. 65, che ha finalmente dato attuazione alle disposizioni normative già previste, in origine, dalla Legge n. 311/2004 (Finanziaria del 2005), rendendo obbligatorio l’invio telematico del certificato medico di malattia da parte dei medici del Servizio Sanitario Nazionale.
Non è nostra intenzione far riaprire a tutti voi il cassetto della memoria contenente il nefasto ricordo di quel periodo, che immagino abbiate chiuso a doppia mandata come il sottoscritto.
Periodo vissuto nel segno di problematiche, pubblicazioni di circolari Inps (tre per l’argomento solo quell’anno, la n. 60, la n. 119 e la n. 164) e Regioni non pronte ad adeguare i loro sistemi. “Un anno di ordinaria follia”, permettete la (quasi) citazione cinematografica, terminato definitivamente il 31 gennaio 2011 che ha finalmente sancito la fine del periodo transitorio.
La normativa nel frattempo ha subito ulteriori modifiche, la più importante da citare è certamente il Decreto interministeriale del 18 aprile 2012, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 4 marzo 2012, n. 128, che, modificato il predecessore del 2010, ha indicato le modalità tecniche per l’invio dei certificati di malattia e ricovero da parte delle strutture sanitarie.
Anche le domande di congedo obbligatorio e parentale hanno avuto il loro periodo difficile.
Le lavoratrici dipendenti in dolce attesa possono dimenticare il vecchio e caro modello SR01. Tante le difficoltà e i dubbi nella compilazione, a partire dai dati riguardanti il datore di lavoro a quelli relativi alla loro posizione da dipendenti. Diciamoci la verità, quanti ne abbiamo compilati noi per loro conto?
Per non parlare poi delle file allo sportello Inps per consegnarlo. All’ottavo o, addirittura, nono mese di gravidanza è certamente meglio evitarlo.
La visita dell’Inps del presente ci mostra come oggi la situazione sia sicuramente migliorata.
Ormai il portale Inps è adeguato, le Regioni hanno recepito e aggiornato i sistemi, i medici stessi si sono abituati. Per quest’ultimi potremmo discutere sulla correttezza della compilazione dei certificati medici, ma sarebbe un discorso lungo. Magari da affrontare in un’altra proposta del mese.
Oggi il cittadino, o il datore di lavoro, può, collegandosi ai servizi online del sito, consultare e scaricare i certificati medici di loro interesse.
Ma, ancor più importante, possiamo farlo noi Consulenti del lavoro per le aziende che abbiamo in delega.
Senza la necessità del numero di protocollo, addirittura senza che ci vengano segnalate le malattie possiamo verificare la situazione di ogni singola azienda.
Abbiamo la possibilità di effettuare svariati tipi di ricerca, dal codice fiscale del singolo dipendente, alla ricerca per uno specifico periodo per tutti i lavoratori.
Adesso, finalmente, anche le nostre lavoratrici in stato interessante, accendendo ai servizi online dell’Inps, sezione dei Servizi del cittadino, possono agevolmente compilare la domanda da casa, o decidere di farsi assistere dal call center o da un patronato.
I dati del datore di lavoro sono compilati automaticamente dal sistema, le specifiche del rapporto di lavoro sono già presenti, rimangono solamente da inserire i dati relativi alle condizioni e l’avanzamento della loro gravidanza.
A rendere tutto più fruibile si è aggiunta anche la telematizzazione del certificato medico di gravidanza. Pertanto, a decorrere da maggio 2017, niente più scansioni ed allegati, il medico del Servizio Sanitario Nazionale è tenuto a trasmettere per via telematica sia il certificato di gravidanza che l’eventuale certificato di interruzione della gravidanza stessa.
Vecchio e grigio Inps del passato, ti abbiamo sconfitto!
Oggi si sta bene, ma si potrebbe stare meglio.
Per questo attendiamo l’arrivo dell’Inps del futuro, per poter avanzare le nostre richieste.
Gli racconteremo che oggi il sistema è efficiente, ma potrebbe certamente essere più efficace.
Se sono soddisfacenti le già descritte modalità di ricerca dei certificati medici dei dipendenti, al contrario è assolutamente inadeguata la scelta delle aziende che abbiamo in delega.
Il sito le propone tramite un menu’ il cui elenco però non è né per ordine alfabetico e nemmeno per numero di matricola. Questa casualità di esposizione rende la ricerca laboriosa oltre che estremamente lenta.
Se, invece, avessimo la possibilità di fruire di una struttura diversa, come ad esempio quella già presente nel cassetto previdenziale, di certo ci agevolerebbe notevolmente. Le troveremmo sempre in ordine alfabetico e potremmo comunque cercarle per numero di matricola.
Un’ulteriore richiesta e, permettetecelo, quella che più ci preme, è la possibilità di poter consultare, oltre ai certificati medici, anche le richieste di congedo obbligatorio e parentale. Soprattutto oggi che sono anch’esse telematiche.
Questi certificati spesso non sono così puntuali, soprattutto quelli dell’obbligatoria post partum. Soprattutto se ne avverte ancor più la necessità in seguito all’introduzione del certificato di congedo parentale fruibile ad ore.
Questa implementazione ci garantirebbe la possibilità di una maggiore reperibilità dei dati, per un migliore controllo dei periodi di richiesta di questo tipo di astensioni.
Permetterci di accedere a questi dati direttamente dal portale Inps semplificherebbe notevolmente il nostro lavoro e libererebbe di un onere sia i lavoratori che gli stessi datori di lavoro.
Siamo consapevoli che i problemi da risolvere con l’Inps sono ben altri e che anche il portale richiederebbe interventi più urgenti, ma crediamo che queste richieste possano trovare un riscontro concreto anche nel breve periodo e potrebbero comunque agevolare il nostro lavoro.