PENSIONE ANTICIPATA A 64 ANNI CON CALCOLO INTERAMENTE CONTRIBUTIVO: beneficiari, requisiti dal 2024, nuove restrizioni

Noemi Secci, Consulente del lavoro in Sassari

Nuove regole dal 2024: si rafforzano i “paletti” per accedere alla pensione anticipata contributiva (art. 24 co. 11, D.l. n. 4/2019) secondo il Disegno della Legge di Bilancio bollinato. La manovra introduce infatti soglie minime più elevate di importo, un limite massimo per l’ammontare della pensione e un periodo di attesa. Di conseguenza, sarà meno facile e meno vantaggioso accedere alla pensione anticipata a 64 anni.

Requisiti anagrafici: La pensione anticipata contributiva si può ottenere, lo ricordiamo, a partire dai 64 anni di età, riducendo quindi di 3 anni l’età pensionabile rispetto alla pensione di vecchiaia ordinaria (da 67 a 64 anni).

Requisiti contributivi: A differenza della pensione anticipata ordinaria, che richiede almeno 42 anni e 10 mesi di contributi (un anno in meno per le donne), per la pensione a 64 anni si richiedono solo 20 anni di contribuzione. Da notare che i periodi figurativi non sono inclusi in questi 20 anni. È possibile raggiungere i 20 anni di contribuzione anche mediante il c.d. cumulo contributivo (art. 1, co. 1, D.lgs. n. 184/1997), esclusivamente con casse di previdenza che calcolano la pensione con sistema integralmente contributivo (Circ. Inps n. 103/2017).

Soglie minime di trattamento: Per ottenere la pensione anticipata a 64 anni, l’assegno deve essere almeno pari a 2,8 volte l’assegno sociale, ovvero si deve ottenere una pensione mensile di almeno 1.409,16 euro lordi (valore 2023).

Dal prossimo anno, con la conferma delle disposizioni del Disegno di Legge bollinato nella Legge di Bilancio 2024, saranno introdotte nuove soglie minime: • 3 volte l’assegno sociale per la generalità dei lavoratori, pari a 1.521 euro mensili (valore 2023); • il tetto minimo pari a 2,8 volte resta per le donne con un figlio, mentre scende a 2,6 volte per le donne con due o più figli.

Tetto massimo d’importo: Le nuove regole stabiliscono anche un limite massimo per l’importo della pensione anticipata contributiva, che non deve superare 5 volte il trattamento minimo. Questo limite si applica fino al raggiungimento dell’età per la pensione di vecchiaia ordinaria, fissata a 67 anni fino al 31 dicembre 2026.

Finestra di attesa: Una novità è l’introduzione di un periodo di attesa di 3 mesi dalla maturazione dei requisiti per la pensione. Ad oggi, tale finestra non è prevista.

Sistema contributivo di calcolo: La pensione anticipata a 64 anni è riservata a chi non possiede contributi al 31 dicembre 1995, in quanto soggetto al calcolo interamente contributivo. Chi possiede contributi al 31 dicembre 1995 può ottenere questa pensione attraverso il computo presso la Gestione Separata (art. 3, D.M. n. 282/1996), acquisendo lo status di iscritto in regime “post ’95” e il diritto alle pensioni spettanti ai lavoratori c.d. contributivi puri. Per il computo è richiesto un minimo di 15 anni di contribuzione, con almeno 5 anni dal 1° gennaio 1996, meno di 18 anni (ma almeno un contributo) al 31 dicembre 1995, e un mese di contribuzione accreditato presso la Gestione Separata. La contribuzione presso le casse professionali non è considerata ai fini del computo.

Cessazione dell’attività lavorativa: Per accedere alla pensione anticipata è necessario cessare qualsiasi attività di lavoro dipendente alla data di decorrenza del trattamento, mentre non è richiesto terminare attività lavorative autonome o parasubordinate.


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