La semplificazione delle procedure alternative al giudizio predilige la mediazione civile e commerciale come l’iter innovativo degli ultimi anni. La semplicità della forma comporta un’attenta preparazione da parte degli Organismi di mediazione, una volontà di scelta delle parti, una preparazione da parte dei mediatori finalizzata al buon esito delle controversie.
Ogni Organismo costituito adotta un regolamento e un’etica personalizzata all’esperienza e alla formazione dei Mediatori e della propria struttura organizzata ad accogliere le parti che desiderano ottenere nel breve tempo una soluzione non solo “alternativa” ma significativa dei suoi aspetti “conciliativi”.
Ricordiamo con questo semplice schema l’iter della richiesta.
Iter della mediazione → Pre-mediazione → Presentazione della domanda. Una parte presenta la domanda di mediazione a un Organo accreditato → Individuazione del mediatore. Il responsabile dell’organismo individua il mediatore → Si fissa il primo incontro tra le parti entro il minor tempo disponibile dal deposito della domanda → Avviso alla parte → Incontro di mediazione.
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Un negoziatore efficace:
• Stima e distribuire tutte le risorse disponibili efficacemente in un tempo breve.
• Crea valore aggiunto alle possibili soluzioni utilizzando i migliori strumenti di comunicazione e gestione dei conflitti.
• Minimizza i costi di transazione e massimizza la soddisfazione delle parti utilizzando l’efficacia del problem solving.
• Salva la relazione tra le parti, calibrando le emozioni e valorizzando l’apprezzamento verso le buone intenzioni per ricevere buoni risultati.
• Evita lo stress della tensione della vittoria o della perdita mediante le tecniche di gestione delle emozioni.
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• MAAN: La Migliore Alternativa all’Accordo Negoziato che consente di ottenere risultati più soddisfacenti dell’accordo stesso,
• PA AN: La Peggiore Alternativa all’Accordo Negoziato che bisogna evitare per abbattere i costi di transazione.Bisogna fare il possibile per evitare la PAAN e, invece, bisogna rifiutare un accordo di valore inferiore alla MAAN stimata, purché siano state definite con precisione la MAAN e la PAAN e, solo se si ha la certezza assoluta circa gli esiti (migliori e peggiori) che sono stati prospettati.
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Una negoziazione efficace deve partire da una conoscenza di tutti i profili dei fatti negoziali quanto più certa possibile. Il mediatore-conciliatore, atteso che egli si muove in un ambito di assoluta neutralità rispetto alle parti, può assumere un ruolo rilevante, in quanto consente a una parte di potere avere piena contezza di tutti gli ambiti oggettivi di valutazione ovvero di impostare nella giusta prospettiva le soluzioni possibili e una nuova visione dei fatti accaduti .
Il mediatore-conciliatore può intervenire per agevolare ciascuna parte nel definire non solo l’obiettivo concreto che si intende perseguire, ma le modalità attraverso le quali, nell’ambito della negoziazione, si possa addivenire a quel risultato quindi la migliore alternativa.
Per le parti coinvolte in una situazione conflittuale assume rilievo fondamentale conoscere su quali basi si fonda la propria pretesa posizione in ordine ai fatti accaduti e, più in generale, su quali opportunità possa orientarsi per una soluzione in proprio favore della controversia.
Valutare i punti di forza significa poter offrire a una parte di stimare adeguatamente e definire la propria strategia nell’affrontare una situazione di conflitto. L’intervento del mediatore-conciliatore opera sull’esatta individuazione delle ragioni che costituiscono ostacolo al superamento del conflitto, di quanto e cosa divide le parti e di saper condurre le parti fuori dell’impasse.
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Bisogna fare il possibile per evitare la PAAN e, invece, bisogna rifiutare un accordo di valore inferiore alla MAAN stimata, purché siano state definite con precisione la MAAN e la PAAN e, solo se si ha la certezza assoluta circa gli esiti (migliori e peggiori) che sono stati prospettati.
Un cliente, coinvolto in un caso di obbligazioni ad alto rischio, decide di chiamare in mediazione la banca che gli aveva consigliato l’investimento e chiede alla stessa la restituzione dell’importo investito. Accusa la banca di negligenza e responsabilità per l’accaduto. L’istituto bancario si oppone alla richiesta. Prima di arrivare però alla mediazione, con ogni probabilità, sono stati effettuati i contatti con i rispettivi legali e sarà stata compiuta un’attenta analisi del caso.
E saranno stati, senz’altro, prese in considerazione anche le conseguenze ed i rischi di un mancato accordo stragiudiziale. Lo schema delinea un esempio di migliore (MAAN) e di peggiore (PAAN) alternativa per ciascuna parte.
Puo’: Promuovere un giudizio e attenderne l’esito, con la possibilità di vedersi riconosciuta la somma probabilmente dopo lungo periodo.
Aspetti negativi: anticipare i costi necessari per avviare un giudizio, cambiare il proprio istituto bancario, convivere con il contenzioso.
Puo’: Promuovere un giudizio e non vedersi riconosciuta l’intera somma.
Aspetti negativi:Avere anticipato somme che non si vedrà riconosciute avendo dovuto, nel frattempo, cambiare istituto bancario e subire il proprio contenzioso.
Il cliente propone una domanda giudiziale e la banca non paga nulla subito, eccetto le spese per la difesa.
Nel futuro:Dopo diversi anni la domanda non viene accolta o accolta solo in parte.
Aspetti negativi: per alcuni anni la banca dovrà destinare energie al contenzioso, perderà un cliente e subirà gli effetti negativi della cattiva pubblicità.
Il cliente propone la domanda in giudizio e la banca non deve pagare nulla subito se non le spese per la difesa.
Dopo alcuni anni la domanda viene accolta interamente e la banca deve corrispondere
l’intero importo.
Ulteriori aspetti negativi: perde il cliente e subisce gli effetti della cattiva pubblicità: la sentenza, probabilmente, godrà di ampia risonanza.
Questo è solo un esempio, nel delineare MAAN e PAAN si possono ipotizzare altri scenari legati alla situazione particolare di ciascuna parte: la PAAN, ad esempio, per il cliente potrebbe anche essere rinunciare completamente alla pretesa.
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Come procedere La parte istante, una volta scaricato il modulo DOMANDA DI MEDIAZIONE lo può presentare via pec all’indirizzo omcc@consulentidellavoropec.it, o via pec all’indirizzo ordine.milano@consulentidellavoropec.it oppure alla struttura amministrativa di Milano direttamente in segreteria (www.consulentidellavoro.mi.it Organismo di Mediazione Civile e Commerciale). |