Il Punto – LO SMART WORKING NEGLI STUDI DEI COLLEGHI MILANESI

Potito di Nunzio, Presidente del Consiglio dell’ Ordine Provinciale di Milano

Il Centro Ricerche della Fondazione Consulenti del Lavoro di Milano ha condotto una indagine per comprendere come si è sviluppato il fenomeno dello smart working nei nostri studi professionali e quale sarà l’applicazione futura. Dall’indagine emerge uno smart working ancora legato alle logiche della pandemia e al bilanciamento del rapporto tra vita privata e lavoro e non come una moderna modalità di svolgimento della prestazione lavorativa, svincolata dalla presenza in un determinato luogo di lavoro, valutabile non tanto in base alle ore di lavoro ma sui risultati attesi e concordati. Dal campione dei Colleghi che hanno risposto, e che rappresenta circa il 20% di tutti gli iscritti a Milano e relativa provincia, sono state processate le risposte dei soli Colleghi che occupano collaboratori e dipendenti. L’indagine è

stata strutturata anche in base all’età anagrafica dei colleghi intervistati i quali sono stati suddivisi in tre fasce (fino a 40 anni di età; tra i 41 e i 60 anni di età; oltre i 60 anni di età). Questa classificazione ha permesso di rilevare alcune tendenze generazionali: i più giovani e i professionisti under 60 sono mediamente più propensi all’innovazione digitale, mentre i colleghi over 60 mostrano maggiori perplessità nell’adottare una diversa organizzazione, soprattutto rispetto alla perdita del “luogo fisico di lavoro” come punto di riferimento. L’analisi inoltre è stata condotta tenendo preliminarmente presente il dato oggettivo emerso dai quesiti della survey, riferito alla percentuale di forza lavoro che utilizza lo smart working e alla frequenza di utilizzo.

Leggi qui l’Analisi dei dati dell’Indagine


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