Il Punto – LA PROFESSIONE AL SERVIZIO DELLA SOCIETÀ: DAL SOCIALE ALL’INNOVAZIONE

Potito di Nunzio , Presidente del Consiglio dell'Ordine Provinciale di Milano

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Il filo rosso che unisce impegno sociale e futuro professionale

Questo numero di Sintesi testimonia con particolare evidenza l’evoluzione straordinaria della nostra professione, raccontando attraverso due eventi significativi come i Consulenti del Lavoro stiano ridefinendo il proprio ruolo nella società contemporanea.

IL SOCIALE COME MISSIONE: DAI PROGETTI TERRITORIALI ALLA DIGNITÀ DEL LAVORO

Il convegno dedicato alle iniziative sociali dei Consulenti del Lavoro in Lombardia al Festival del lavoro svoltosi a Genova e poi le iniziative sociali dei Consulenti del Lavoro in Lombardia hanno messo in luce una trasformazione culturale profonda della nostra categoria. Non si tratta più di limitarsi al tradizionale ruolo tecnico-legale-amministrativo, ma di abbracciare una missione più ampia di responsabilità sociale. Sul ruolo tecnico e sulla nostra presenza anche quali promotori di semplificazioni e suggerimenti normativi, vi prego di leggere la conclusione di questo editoriale.

Le esperienze presentate a Genova dalle province lombarde – dalle “Cliniche del lavoro” di Brescia che coniugano formazione universitaria e reinserimento carcerario, ai progetti di Lecco per l’inserimento lavorativo di persone fragili, fino alle iniziative di Milano per le pari opportunità, senza dimenticare le esperienze territoriali di Pavia e di Varese – dimostrano come sia possibile trasformare competenze professionali in strumenti di coesione sociale.

Particolarmente significativo è l’approccio sistemico emerso: non iniziative sporadiche, ma impegni di lungo periodo che agiscono su più livelli – formazione, inserimento, tutele – con l’obiettivo di restituire dignità attraverso il lavoro. Come ho sottolineato durante l’evento, il nostro ruolo non è soltanto aiutare imprese e lavoratori, ma “dare aiuto ai bisognosi, a chi è meno fortunato di noi”.

IL FUTURO DELLA PROFESSIONE: ORIENTAMENTO E INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Il convegno “Mappe del futuro: giovani, orientamento e AI nel panorama professionale”, tenutosi presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha invece proiettato la nostra riflessione verso le sfide del futuro, evidenziando come l’evoluzione tecnologica richieda un ripensamento del nostro ruolo professionale.

Quattro interventi di grande spessore hanno delineato uno scenario in cui la dimensione umana diventa il valore distintivo della professione nell’era dell’intelligenza artificiale. Andrea Asnaghi ha magistralmente espresso questo concetto attraverso il “fattore umano” come elemento di imprevedibilità e ricchezza, mentre Maurizio Del Conte lo ha declinato nell’approccio olistico alle politiche del lavoro.

La ridefinizione del concetto di orientamento emersa dal convegno è particolarmente significativa: non più semplice matching tra competenze e opportunità, ma ricerca di senso e significato che deve accompagnare le persone nelle multiple transizioni lavorative che caratterizzeranno le carriere future.

IL FILO ROSSO: LA CENTRALITÀ DELLA PERSONA

Il filo rosso che unisce questi due momenti di riflessione è inequivocabile: la centralità imprescindibile della dimensione umana. Che si tratti di sostenere persone in situazione di fragilità sociale o di guidare i giovani nelle scelte professionali del futuro, il nostro valore aggiunto risiede nella capacità di mettere la persona al centro dell’attenzione.

Entrambi gli eventi hanno dimostrato come la nostra professione stia evolvendo verso una concezione più ampia del proprio mandato sociale. Dal reinserimento lavorativo di ex detenuti alla formazione dei giovani nell’era dell’IA, dalle pari opportunità di genere all’orientamento professionale, emerge chiaramente che il futuro appartiene a chi saprà coniugare competenza tecnica e sensibilità umana.

UNA SCELTA CONTROCORRENTE

Come ho evidenziato durante il convegno sulle iniziative sociali, stiamo facendo una scelta controcorrente: “Mentre alcune aziende – soprattutto multinazionali americane – stanno abbandonando le politiche DEI, noi non ci fermiamo, andiamo avanti in questi progetti perché riteniamo che la dignità deve essere portata insieme alla legalità in ogni contesto”.

Questa posizione non è solo etica, ma anche strategica. In un mondo sempre più tecnologizzato, le competenze umane – pensiero critico, creatività, capacità relazionali, spirito di adattamento – diventeranno sempre più preziose e distintive della nostra professione.

GUARDANDO AVANTI

I messaggi emersi da entrambi gli eventi convergono verso una visione chiara: il futuro della nostra professione non è da temere ma da costruire consapevolmente. La formazione continua, l’approccio equilibrato verso l’intelligenza artificiale, la capacità di fare da “ponte” tra esigenze diverse della società sono gli strumenti con cui possiamo affrontare le sfide che ci attendono.

La categoria dei Consulenti del Lavoro sta dimostrando concretamente come sia possibile essere protagonisti del cambiamento, trasformando la propria professionalità in uno strumento di innovazione sociale e di costruzione di una società più inclusiva e giusta.

Il percorso tracciato è ambizioso ma necessario: dal sociale all’innovazione, dalla tradizione al futuro, sempre con la persona al centro della nostra azione professionale.

Con l’occasione voglio ringraziare tutti i colleghi che hanno partecipato agli eventi di Genova e di Milano e rivolgere un riconoscimento particolare a tutti i colleghi del Centro Studi della Fondazione Consulenti del Lavoro di Milano per aver reso possibile questi importanti momenti di riflessione.

In questo numero di Sintesi potete leggere un reportage completo dell’evento svoltosi a Genova e del convegno che si è tenuto a Milano.

Concludo riprendendo quanto anticipato in apertura di questo editoriale.

Se la nostra vocazione ci spinge oltre, soprattutto verso il sociale, non facciamo mai mancare il nostro supporto/apporto alle problematiche tecniche, giuridiche e amministrative. E lo facciamo pubblicando articoli, studi e ricerche sulle pagine di questa rivista oltre che su quelle della rivista Lavoro Diritti Europa (LDE) della quale siamo orgogliosamente promotori, sia attraverso convegnistica specifica. A questo proposito, proprio sulla Rivista LDE è stata pubblicata la proposta del Gruppo Freccia Rossa (un gruppo di accademici) in materia di licenziamenti. Abbiamo molto apprezzato l’idea e vogliamo aprire un dibattito ad ampio raggio su tale normativa. D’accordo con il Direttore della Rivista LDE, Dott. Piero Martello, vogliamo aprire il dibattito al nostro interno. Faccio mie le sue parole: “Credo che i Consulenti del lavoro siano gli interlocutori più qualificati per questo dibattito, proprio perché in loro si uniscono la competenza tecnica e la conoscenza diretta delle realtà aziendali e delle necessità concrete che in esse si affrontano.

Quindi una combinazione virtuosa di sapienza giuridica e di esperienza specifica derivante dal contatto con i problemi che sorgono nella quotidiana dinamica aziendale”. Non posso che ringraziare il Direttore per le parole di stima e apprezzamento verso la nostra Categoria.

Ovviamente il nostro Centro Studi è già stato attivato sull’argomento ma è mia intenzione estendere l’invito a chiunque voglia intervenire in questo dibattito, compresi gli appartenenti ad altre categorie di operatori del mondo del lavoro (i.e. sindacalisti, imprenditori, avvocati, associazioni di categoria, nessuno escluso).

Il testo della Proposta di Riforma può essere scaricato semplicemente cliccando QUI

Raccoglieremo tutte le proposte che arriveranno che saranno trasferite sulle pagine delle nostre riviste e saranno oggetto di un pubblico confronto in un convegno specifico che organizzeremo nel prossimo autunno.

Gli scritti vanno inviati a sintesiredazione@gmail.com.

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