A fine anno si tirano le somme dell’attività svolta durante tutto l’anno e si fanno progetti per il futuro. L’occasione per queste riflessioni è la consueta Assemblea degli iscritti all’Ordine di fine anno per l’approvazione del bilancio di previsione. Gli iscritti a Milano sono oltre mille e sono cresciuti di qualche unità rispetto allo scorso anno. Le STP iscritte all’Ordine di Milano sono 71 e anche queste in crescita rispetto allo scorso anno. Le Colleghe rappresentano il 45,75 per cento del totale degli iscritti mentre le donne iscritte al registro dei praticanti sono il 51,67 per cento. Questo a conferma che la categoria volge al “rosa” e tra qualche anno la maggioranza degli iscritti all’Ordine sarà di sesso femminile. L’età biologica degli iscritti è in costante crescita e questo ci preoccupa un po’. I Colleghi con più di 60 anni di età sono quasi il 30 per cento dei quali quelli che hanno più di 70 anni sono più della metà. Pochi i giovani se si pensa che solo il 17 per cento ha meno di 40 anni. I praticanti iscritti quest’anno sono una trentina e il totale iscritti sono 60. Davvero insufficienti a garantire un ricambio generazionale significativo. È da tempo che ci interroghiamo sul perché dello scarso appeal che hanno i giovani verso le professioni in generale e la nostra non fa eccezione. Su questo argomento solo alcune considerazioni senza pretesa di esaustività: i giovani oggi vogliono un lavoro più “leggero” inteso con meno vincoli e, se possibile, con minori responsabilità; noi “anziani” non mostriamo lo splendore della categoria: presentiamo la professione come puramente amministrativa piena di obblighi e responsabilità, rincorrendo gli adempimenti e trasmettendo l’angoscia per la loro gestione. Eppure noi siamo i gestori del capitale umano delle imprese, siamo impegnati in progetti di organizzazione e benessere dei lavoratori, dai piani di politica retributiva ai piani di welfare, dai progetti di work-lifebalance a quelli di smart working. Senza parlare di sicurezza, privacy, pianificazione previdenziale, assistenza sociale, upskilling e reskilling, selezione e formazione, outplacement e ricollocazione. Insomma un mondo che tutto è tranne che amministrativo. È su queste funzioni che dobbiamo sempre più specializzarci perché fra non molto l’intelligenza artificiale spazzerà via molti adempimenti compresa la consulenza non specialistica. Parliamo agli studenti, ai nostri figli, ai nostri amici e conoscenti, della nostra professione in questi termini e attraiamoli a noi perché non possiamo permettere che altri si approprino delle nostre competenze. Tuttavia la nostra Categoria gode di ottima salute perché dagli ultimi dati Enpacl, a livello nazionale, abbiamo incrementato il fatturato dell’8,42 per cento mentre la profittabilità è cresciuta del 10,55 per cento. A Milano il fatturato è cresciuto del 7,83 per cento e la profittabilità dell’11,29 per cento. Questo sicuramente ci conforta ma dobbiamo far crescere il numero degli iscritti perché solo così potremo assicurarci la sopravvivenza. I dati più importanti per la sostenibilità del nostro sistema pensionistico sono i seguenti:
Rapporto numero iscritti / pensionati che in Italia è al 2,06 mentre a Milano è all’1,63 (questo significa che per ogni pensionato sono in attività 1,63 colleghi)
Rapporto entrate per contributi / uscite per pensioni che in Italia è al 1,46 mentre a Milano è all’1,59 (questo significa che per ogni euro di pensione entrano 1,59 euro di contributi).
Il nostro Ente continua ad avere un avanzo di gestione di oltre 100 milioni annui (sono gli euro che mandiamo a patrimonio dopo aver pagato tutte le pensioni e i costi di gestione). Patrimonio che tocca un miliardo e 600 milioni di euro e garantisce una stabilità decennale (rispetto alla quinquennale prevista per legge) e comunque il bilancio tecnico assicura una stabilità cinquantennale del sistema. Come affermavo pocanzi dobbiamo aver cura di far crescere il numero degli iscritti e il fatturato della categoria. E il fatturato della categoria si mantiene evitando di cedere gli studi a soggetti non consulenti del lavoro. E qui mi rivolgo a tutti i colleghi chiedendo loro di tenere sempre gli occhi ben aperti verso il fenomeno dell’abusivismo professionale perché di soggetti che, senza titolo, aggrediscono la nostra attività ce ne sono tanti. Fate la segnalazione al nostro CPO e saremo ben felici di perseguirli con ogni mezzo che la legge ci mette a disposizione. Non facciamoci rubare il futuro da chi non si impegna a diventare consulente del lavoro. Le attività del CPO di Milano e della Fondazione vanno a gonfie vele e sono tanti i motivi di soddisfazione, molti dei quali li ho già condivisi sulle pagine di questa Rivista. Lasciatemi ringraziare tutto il Consiglio dell’Ordine e gli amici del Consiglio dell’Ancl con i quali condividiamo molte attività. Grazie anche a tutti coloro che si occupano della Fondazione, del Consiglio di Disciplina e delle tante attività istituzionali e non del nostro Ordine. E i ringraziamenti più sentiti vanno al nostro staff segretariale senza il quale poco potremmo realizzare. La Commissione di certificazione dei rapporti di lavoro e di conciliazione delle controversie di lavoro è la Commissione provinciale più attiva in Italia e di questo ne sono davvero orgoglioso. Ringrazio gli oltre quaranta colleghi certificatori che ci consentono di offrire il servizio tutti i giorni della settimana. La Fondazione sta lavorando intensamente con il suo Centro Studi e Centro di ricerche. Ricordo solo gli ultimi due lavori che sono le Schede Operative sui congedi parentali e sulle sanzioni Inps. L’AccadeMIa con i suoi “salotti” e i corsi di alta formazione rende un ottimo servizio ai colleghi e sta ampliando i suoi programmi per una formazione sempre più mirata e di qualità. Anche la nostra Commissione per il Sociale sta realizzando progetti che ci vedono proiettati nelle scuole come cultori della legalità e della sicurezza e in affiancamento a strutture sociali come, da ultimo, “Comunità nuova” con la quale abbiamo istituito un centro d’ascolto per le persone fragili. Il Premio letterario, del quale vi ho raccontato nello scorso numero di Sintesi, è davvero un fiore all’occhiello, unico in Italia nel suo genere. Nel corso dell’Assemblea sono state conferite le targhe alla carriera ai colleghi che hann o raggiunto i cinquant’anni di professione: i Colleghi sono Piergiuseppe Cavallino e Giovanni Porta e a loro vanno le nostre più sentite congratulazioni per la lunga militanza in categoria. L’anno lo abbiamo chiuso con la tradizionale Conviviale Natalizia svoltasi nelle sale del museo diocesano di Milano. Una serata all’insegna dell’amicizia e della spensieratezza insieme ai nostri ospiti che ci hanno onorato della loro presenza. A seguire alcune foto dell’assemblea e della Conviviale Natalizia rimandandovi ai seguenti link (Assemblea e Conviviale) per la visione completa della galleria fotografica.