M. Novella e A. Donini ragionano sul metaverso come luogo di lavoro
Gli Autori si confrontano con l’esigenza di formulare un pensiero giuridico sul fenomeno del metaverso come luogo di lavoro. “Di fronte alle potenzialità applicative di una tecnologia, il diritto puo’ assumere un atteggiamento di promozione, di assecondamento, di indifferenza, di tolleranza, di limitazione, di contrasto”. Si prende come punto di partenza l’affermazione per cui il web «non si limita ad accumulare conoscenza, ma definisce uno spazio in cui hanno luogo atti sociali come promesse, impegni, ordini»; in modo ancora più significativo per gli ambiti giuslavoristici, il web «è reale prima che virtuale, ossia non è una semplice estensione immateriale della realtà sociale, ma si definisce come lo spazio elettivo per la costruzione della realtà sociale». Se il diritto del lavoro si pone l’obbiettivo di intercettare e disciplinare, la realtà sociale, altrettanto non puo’ il metaverso. Gli Autori hanno deciso di concentrarsi principalmente sulla possibilità di considerare il metaverso, dal punto di vista giuridico, un “luogo di lavoro”. In tale contesto cercano di comprendere se le discipline attuali, possano conservare significato e spazio applicativo nella prospettiva del lavoro svolto nel (o tramite il) metaverso.
“Il metaverso è una speciale evoluzione di Internet consistente in uno spazio parallelo virtuale in cui gli utenti compaiono attraverso le proprie rappresentazioni grafiche (gli avatar)”.
Chi accede al metaverso si trova in una dimensione simulata; inoltre, quella dimensione continua ad esistere, anche in assenza del proprio avatar. In virtù di ci si puo’ trovare una possibile corrispondenza tra metaverso e luogo di lavoro, inteso come ambito definibile in senso spaziale in cui si svolge la prestazione. Ma si può propriamente affermare che nel metaverso si svolgano attività lavorative? L’analisi porta a concludere che non ha alcun significato immaginare un diritto del lavoro dell’avatar poichè l’avatar non ha esigenze di protezione dell’integrità fisica, di sostentamento sul piano economico di tutela dell’identità personale o dell’immagine, e poichè è la persona a cui l’avatar si riferisce ad essere titolare di diritti della personalità. Potrebbe tuttavia emergere un’esigenza di protezione dell’identità o dell’immagine della persona fisica quando, in relazione al contratto di lavoro subordinato, le fosse imposto, per ragioni di interesse aziendale, di essere rappresentato da un avatar con sembianze tali da lederne l’immagine, il prestigio, l’onore nella vita quotidiana fuori o dentro il metaverso. Posto quindi che l’avatar non è soggetto che lavora, è indubbio che vi sia lavoro umano, giuridicamente rilevante, a determinare il funzionamento del metaverso (manager, tecnici informatici, programmatori, web designer). È dunque il lavoro umano reso nella realtà fisica che concorre a formare, popolare e far funzionare il metaverso.
IL METAVERSO COME LUOGO DI LAVORO
Sulla base di queste considerazioni, l’agire degli avatar nel metaverso altro non è che il riflesso delle prestazioni dei lavoratori che operano nel mondo fisico. La connessione tra ambiente fisico e ambiente virtuale pone il dubbio se il metaverso possa considerarsi, un luogo di lavoro a livello giuslavoristico. Si possono individuare tre differenti configurazioni ipotetiche del metaverso:
a.il metaverso come mero strumento di lavoro; l’ambiente denominato “metaverso”, è una infrastruttura costruita dall’ICT a cui si accede attraverso software ed eventualmente hardware che consentono l’interazione tra due o più utenti, superando le barriere dello spazio fisico.
b.il metaverso come luogo di lavoro in cui vi è commistione tra realtà fisica e dimensione virtuale; una realtà composta da elementi fisici ed elementi non-fisici.
c.il metaverso come luogo di lavoro virtuale, completamente simulato, che si aggiunge al luogo di lavoro fisico: un’espansione dello spazio fisico dell’azienda o dell’ufficio.
È dunque necessario fare attenzione, poiché quella che è presentata come una conseguenza ineluttabile dello sviluppo delle tecnologie digitali, e cioè la diffusione del lavoro nel metaverso, potrebbe trovare ostacoli di non poco conto nella legislazione ad oggi vigente. Diversi sono gli aspetti che andrebbero tenuti in considerazione:
Obblighi di sicurezza e misure di accomodamento ragionevole
Disciplina della modifica del luogo di lavoro
Il controllo nel metaverso e tramite il metaverso
Luogo di lavoro virtuale e attività sindacale.
Su questi aspetti, a livello giuridico, il lavoro da fare sarà sicuramente notevole e comporterà profonde analisi e disquisizioni da parte di tutti gli attori coinvolti.