Convegno CDL-Inl: legalità, sicurezza e lavoro: la sfida condivisa tra istituzioni e Consulenti del Lavoro.
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Il Convegno del 22 settembre 2025 ha riunito Ispettorato Nazionale del Lavoro, Consulenti del Lavoro e istituzioni per affrontare le sfide cruciali del mondo del lavoro: il dumping contrattuale, sicurezza sul lavoro e abusivismo professionale. Sul sito della Fondazione Consulenti del Lavoro di Milano è possibile consultare a questo link il materiale del Convegno, visionare la Gallery fotografica e vedere il video integrale dell’evento e le interviste ai Relatori.

L’ Auditorium Don Bosco di Milano ha ospitato un evento di particolare rilevanza per il panorama giuslavoristico italiano, riunendo, in una sala gremita, colleghi e rappresentanti della categoria dei Consulenti del lavoro e delle istituzioni, per discutere tre temi cruciali: il dumping contrattuale, la sicurezza sul lavoro e l’abusivismo professionale. L’iniziativa, promossa dal CPO di Milano e dalla Consulta dei Presidenti degli Ordini dei Consulenti del Lavoro della Lombardia, ha rappresentato un momento significativo di confronto tra professione e istituzioni.

LA LEGALITÀ COME VESSILLO: IL RUOLO DEI CONSULENTI DEL LAVORO
“Abbiamo fatto della legalità il nostro vessillo”, ha dichiarato in apertura Potito di Nunzio, Presidente del CPO di Milano e della Consulta dei Presidenti Lombardi, sottolineando come il Convegno abbia voluto mettere al centro il principio cardine dell’attività professionale: stare al fianco delle istituzioni per debellare il malcostume che troppo spesso caratterizza alcuni settori economici. La presenza trasversale di rappresentanti dell’Inps, dell’Inail e dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha confermato quella sinergia istituzionale che, particolarmente nel territorio milanese e lombardo, rappresenta un modello di collaborazione efficace e teatro di attività ispettive congiunte e di condivisione di indicatori di rischio.
MILANO-LOMBARDIA: UN TERRITORIO AD ALTA COMPLESSITÀ
I numeri emersi durante il convegno disegnano un quadro che rende la Lombardia, e Milano in particolare, un territorio unico per complessità e dimensione dei fenomeni affrontati. I numeri commentati durante il convegno rivelano dati impressionanti: nell’ultimo triennio, la sola Inps di Milano ha riscosso 82 milioni di euro grazie alle operazioni congiunte con la Procura della Repubblica, concentrandosi su fenomeni di esternalizzazione di manodopera, logistica e somministrazione fraudolenta. E proprio Milano rappresenta l’epicentro nazionale di questioni lavorative complesse: dalla vertenza dei riders delle piattaforme digitali, che ha portato a una normazione nazionale, fino alle operazioni relative a Milano-Cortina e alla presenza di grandi colossi della distribuzione, tutti con sede legale nel capoluogo lombardo.

LA BATTAGLIA CONTRO I CONTRATTI PIRATA: STRUMENTI E STRATEGIE
Il tema del dumping contrattuale ha rappresentato uno dei momenti più significativi della giornata. Da parte dell’Inl è stato ha fornito un quadro dettagliato delle categorie contrattuali, distinguendo tra contratti “leader” (sottoscritti dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative), contratti “pirata” (privi di rappresentatività reale) e persino contratti “corsari” (che pur essendo firmati da organizzazioni rappresentative, prevedono trattamenti inferiori all’articolo 36 della Costituzione).

L’Ispettorato, sulla base dell’articolo 7 del D.lgs. n. 124, vigila sulla corretta applicazione dei contratti collettivi nazionali, con conseguenze che vanno dalla impossibilità di fruire di benefici normativi e contributivi fino alla rideterminazione della base imponibile contributiva. Una svolta importante è rappresentata dall’estensione agli appalti privati, tramite il Decreto legge n. 19/2024, della disciplina già applicata agli appalti pubblici. Gli appaltatori e subappaltatori devono ora riconoscere un trattamento economico e normativo complessivamente non inferiore a quello previsto dai contratti stipulati dalle associazioni comparativamente più rappresentative, applicato nel settore e nella zona dell’attività oggetto dell’appalto. È stato altresì ribadito come la sfida contro i contratti pirata si inserisca in un sistema costituzionale imperfetto, dove la mancata attuazione dell’articolo 39 della Costituzione ha creato spazi per fenomeni di dumping contrattuale. Il contratto pirata non è semplicemente quello sottoscritto da un’organizzazione non rappresentativa, ma quello che reca condizioni economiche e giuridiche di minor favore, estraneo al sistema consolidato di relazioni industriali.
SICUREZZA SUL LAVORO: OLTRE LA RETORICA, I NUMERI REALI
L’Inail ha fornito dati concreti: nel primo semestre 2025 si registrano circa 300.000 infortuni a livello nazionale, di cui 600 mortali. In Lombardia, 102 infortuni mortali con una riduzione del 12,7% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, preoccupa l’aumento degli infortuni in itinere, che in Lombardia rappresentano il 27,5% del totale, a Milano addirittura il 30-40%. Il tema della patente a crediti per i cantieri ha rappresentato una novità significativa in quanto questo strumento introduce un concetto innovativo: l’aspetto sanzionatorio legato alla sospensione del titolo abilitativo è direttamente collegato all’infortunio sul lavoro. Il settore delle costruzioni nell’ultimo decennio ha registrato quasi il 26% del totale degli infortuni, con il cantiere individuato come luogo più pericoloso (12,7% degli infortuni). La patente a crediti prevede meccanismi di recupero punti attraverso formazione, adozione di modelli organizzativi di gestione (MOG) previsti dal Decreto legislativo n. 81/2008, aumento delle visite mediche e delle attività di sorveglianza sanitaria. Una novità rilevante è anche il “ritorno” degli ispettori Inail: il decreto “agricoltura” ha previsto l’assunzione di 111 ispettori!

L’ABUSIVISMO PROFESSIONALE: UNA PIAGA DA COMBATTERE
Durante il convegno è stato posto l’accento sulla lotta all’abusivismo professionale, fenomeno particolarmente sentito in territori ricchi come Milano e la Lombardia che lede gli interessi della pubblica amministrazione, dei lavoratori e dell’intera categoria dei consulenti del lavoro La recente nota del Ministero che individua il perimetro di attività dei CED (Centri di Elaborazione Dati) rappresenta un passo importante ed è necessario sviluppare un’azione di accompagnamento dei colleghi verso forme societarie legittime. L’Ispettorato Nazionale, nel suo intervento, ridefinisce i confini dell’articolo 1 della Legge n. 12 del 1979, distinguendo chiaramente tra “abilitati” (consulenti del lavoro) e “autorizzati” (commercialisti e avvocati), e definendo i limiti operativi dei CED (Centri Elaborazione Dati). Ma non solo: viene lanciato anche un monito alla categoria: l’abusivismo non è solo esterno, ma anche interno. Ci sono consulenti che utilizzano i CED in modo improprio o sorreggono società non del tutto lecite. Una risposta concreta potrebbe consistere nel dare agli ispettorati la possibilità di sospendere immediatamente le attività abusive, così come avviene per il lavoro nero. È stata denunciata con forza la presenza di consulenti del lavoro che “si lasciano comprare” da società che vendono servizi professionali come prodotti da supermercato, violando norme deontologiche e civilistiche. Dietro queste società, ci sono spesso consulenti del lavoro che deturpano l’onore dell’intera categoria. Una chiave di lettura unitaria è emersa in conclusione del Convegno: la parola “chiave” è “responsabilità”. Chi opera nell’abusivismo si sottrae proprio a questo: responsabilità professionale, deontologica, verso clienti e lavoratori. La battaglia non deve essere solo repressiva, ma soprattutto culturale: essere professionisti significa assumersi responsabilità, metterci la faccia. Affidarsi a professionisti responsabili non è un costo, ma un investimento nella sicurezza, nella legalità, nel futuro dell’azienda.

LA COLLABORAZIONE CON LE PROCURE
Ricorrente in diversi interventi è stato il richiamo, fondamentale nella lotta all’abusivismo professionale, alla collaborazione con le Procure della Repubblica, in particolare con quella di Milano, che ha dimostrato un’attenzione costante verso i fenomeni di irregolarità nel mondo del lavoro. Collaborazione che si concentra su diverse attività giudiziarie importanti, focalizzandosi su specifici filoni di filiere produttive caratterizzate da fenomeni di evasione, sfruttamento e frode. Il fenomeno dell’abusivismo professionale si inserisce spesso in contesti più ampi di irregolarità, dove l’esternalizzazione dei servizi attraverso sistemi di appalti e subappalti a catena favorisce l’inserimento di operatori non qualificati o abusivi. In questi contesti, gran parte della produzione di beni e servizi viene affidata ad aziende di ridotte dimensioni con l’obiettivo primario della riduzione dei costi, creando terreno fertile per l’abusivismo. Le attività investigative condotte in collaborazione con la Procura hanno comportato risultati significativi, tra cui: – Ingenti recuperi economici per lo Stato – L’internalizzazione di numerosi dipendenti – Il riconoscimento di diritti contributivi e retributivi precedentemente negati ai lavoratori. Questa sinergia tra istituzioni pubbliche (Inps, Inail, Ispettorato del Lavoro), Procure e Ordini professionali rappresenta un modello efficace di contrasto all’abusivismo, dove l’azione repressiva si combina con quella preventiva e di sensibilizzazione culturale.

CONCLUSIONI
Il convegno milanese si è chiuso con una sensazione chiara e condivisa: la partita della legalità nel lavoro si gioca ogni giorno, sul campo, e Milano ne è il laboratorio più esigente e vitale. In un contesto dove l’economia corre, le imprese si trasformano e le regole devono tenere il passo dell’innovazione, la sinergia tra Consulenti del Lavoro, Ispettorato Nazionale del Lavoro, Inps e Inail non è soltanto una collaborazione istituzionale – è una vera e propria alleanza di responsabilità. Il confronto ha mostrato come dietro ogni norma ci sia una scelta etica, e dietro ogni controllo una tutela concreta della dignità del lavoro. È questo il filo rosso che lega i temi del convegno: contrastare i contratti pirata per restituire valore alla contrattazione autentica; promuovere la sicurezza come cultura condivisa, non come adempimento burocratico; combattere l’abusivismo professionale per difendere il merito e la competenza. Milano e la Lombardia restano il banco di prova più avanzato di queste sfide, un terreno dove si intrecciano la forza dell’economia e la complessità del lavoro contemporaneo.
Ed è qui che i Consulenti del Lavoro si confermano protagonisti silenziosi ma essenziali: custodi della legalità, interpreti del cambiamento, mediatori fra impresa e diritti. Il futuro del lavoro – è emerso con forza – non si costruisce solo con nuove leggi, ma con la capacità di farle vivere nella pratica quotidiana, dentro le aziende, nei cantieri, negli studi professionali. È lì che la legalità diventa azione, la sicurezza cultura, e il diritto del lavoro, ancora una volta, umanità in movimento.
