Convegno SIML sul Documento di Orientamento professionale per il medico competente sulla collaborazione alla valutazione dei rischi
PASSAGGI SALIENTI DEL CONVEGNO
Si è tenuto mercoledì 10 luglio presso la prestigiosa sede di Palazzo Giustiniani, nella sala Zuccari, il convegno organizzato dalla SIML (Società Italiana di Medicina del Lavoro) su iniziativa del Senatore Francesco Paolo Sisto, per la presentazione del Documento di Orientamento professionale per il medico competente sulla collaborazione alla valutazione dei rischi. Un incontro che ha visto anche la mia partecipazione in rappresentanza della Rivista Sintesi, oltre agli estensori del documento Dott. Cristiano Mirisola, consigliere SIML e Medico competente, dott. Claudio Gili, Vice presidente Siml e Medico Competente che hanno moderato gli interventi. Si è trattato di una giornata di studio e approfondimento del lavoro svolto sulle competenze del Medico del Lavoro alla luce delle nuove esperienze e degli interventi in materia di sicurezza. In particolare la SIML, ancora prima dell’introduzione formale dell’obbligo in oggetto, ha sempre ritenuto imprescindibile la piena valorizzazione del ruolo del medico competente quale determinante (co)protagonista del processo di valutazione dei rischi; per questi motivi continua a credere che sia necessaria una modifica legislativa che recepisca tale auspicio, a partire dalla terminologia stessa che gli assegna una funzione di mero “collaboratore”, peraltro non ritenuto sempre necessario. Attraverso una serie di quesiti sul ruolo del medico competente all’interno della valutazione del rischio, il documento presentato ha lo scopo di individuare quali possano essere le corrette modalità di adempimento dell’obbligo in relazione al ruolo individuato dalla norma ed alle competenze professionali (di tipo clinicosanitario e di igiene industriale) del medico competente (MC). Esso intende fornire una metodologia operativa che inquadri le modalità generali di collaborazione alla valutazione dei rischi ma non tratta quelle per i singoli rischi, che è auspicabile vengano affrontate in ulteriori documenti di orientamento. Nel documento non vengono introdotte distinzioni tra attività minime ed attività auspicabili in quanto le modalità individuate sono ritenute tendenzialmente esaustive. Tali modalità trovano il loro fondamento e la loro giustificazione: – avendo a mente le caratteristiche di competenza disciplinare e professionale del MC, ovvero la sua formazione clinica a cui si affianca la conoscenza dei fattori di rischio lavorativo che possono incidere sul benessere del lavoratore, – in quanto basate sui principi della medicina del lavoro, come previsti dallo stesso D.lgs. n. 81/08 quando richiama i contenuti del Codice internazionale di etica per gli operatori di medicina del lavoro ICOH (International Commission on Occupational Health) – ancorandone strettamente i contenuti al dettato normativo, all’Interpello n. 5 del Ministero del Lavoro del 2014 e ad alcune delle principali pronunce di giurisprudenza in argomento.
***
LA POSIZIONE ESPRESSA DAI CONSULENTI DEL LAVORO SULLA FIGURA DEL MEDICO COMPETENTE
Sono intervenuto, come anticipato sopra, alla giornata di studio portando i saluti ai lavori in qualità di Segretario dell’Ordine di Milano e in rappresentanza del Direttore Responsabile della rivista Potito di Nunzio. Oltre ai ringraziamenti di rito, nell’intervento ho sottolineato come i consulenti del lavoro siano particolarmente favorevoli ad una maggior professionalizzazione della figura del medico competente. Senza entrare nelle caratteristiche tecniche e professionali della figura, ho sostenuto come il medico competente abbia un ruolo e delle funzioni nella gestione della sicurezza di tutti i giorni che sono fondamentali per il corretto svolgimento del rapporto di lavoro. Nella mia e nostra esperienza come consulenti del lavoro, il medico competente non solo è presente e partecipa alla valutazione dei rischi, ma ha e deve avere un ruolo anche nella gestione della sicurezza e in quei passaggi cruciali di cui soprattutto le piccolissime aziende hanno bisogno. Mi riferisco in particolare all’idoneità alla mansione, alle visite pre-assuntive, a tutte quelle attività di prescrizione mediche che influenzano il normale processo produttivo. Devo, con rammarico, constatare quindi due criticità della figura del medico competente. La prima risiede nella mancanza di professionisti che possano ricoprire il ruolo, al di là delle proprie mansioni. Si fa fatica a trovare le figure professionali per il ruolo previsto. In secondo luogo, molto spesso vi è la difficoltà di riuscire a dialogare correttamente con il datore di lavoro e il lavoratore. Se si pensa che ormai l’incidenza di “prescrizioni” nelle attività lavorative ha un peso significativo, si può ritenere che questa situazione sia particolarmente aggravata quando si tratta di micro e piccole imprese. L’indicazione della prescrizione del medico competente deve essere sempre più adeguata al luogo aziendale perché non può essere esclusivamente generica. Inoltre, la definizione delle mansioni e la loro effettiva applicazione nelle aziende non può essere lasciata esclusivamente al mansionario “contrattuale” di un qualsiasi Ccnl o anche ad una standardizzazione di profili di rischio standard. L’effettiva mansione del lavoratore è a conoscenza del lavoratore stesso ma soprattutto è “mediata” attraverso la figura del consulente del lavoro che mensilmente e sistematicamente ha rapporti con il datore di lavoro. Questo comporta, a mio parere, che occorre sempre di più che anche la figura del consulente del lavoro, e sottolineo del consulente del lavoro, non di altri professionisti, sia sempre consultata nella definizione delle idoneità alla mansione, sia per eventualmente il ruolo ricoperto nei soggetti della sicurezza, sia se estranei ai ruoli, ma come soggetti presenti attivamente nel processo aziendale. Occorre cioè attivare maggiormente la collaborazione e il coordinamento tra i soggetti. La sicurezza è un lavoro di squadra, ho quindi concluso, e quindi ognuno deve fare la propria parte con responsabilità. Questo probabilmente comporterà anche per i medici competenti una maggior attenzione alla gestione dei rapporti di lavoro ed una specifica formazione in merito. Come consulenti del lavoro siamo quindi disponibili a collaborare e a coordinarci con gli organismi preposti per sensibilizzare concretamente la figura del medico competente all’interno delle piccole realtà aziendali affinché la sicurezza sia sempre una pratica effettiva e non solo burocratica a difesa della salute dei lavoratori.