Consulenti del Lavoro in prima linea per le pari opportunità: l’esperienza di Milano – UN CONFRONTO INTERPROFESSIONALE SULLE PARI OPPORTUNITÀ

A cura della Redazione,

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Il webinar dedicato al tema “Comitati e Commissioni Pari Opportunità nelle Libere Professioni”, al quale ha partecipato Luciana Mari, Consigliera dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Milano, ha evidenziato come le diverse categorie professionali stiano sperimentando approcci innovativi alle pari opportunità, con l’obiettivo comune di superare le frammentazioni attuali e costruire strategie più efficaci. L’esperienza dei Consulenti del Lavoro di Milano si distingue per l’approccio sistemico e la capacità di tradurre i principi in azioni concrete misurabili, rappresentando un modello di riferimento per il panorama professionale nazionale.

Il 29 maggio 2025, l’Associazione Primavera ha organizzato un webinar sui “Comitati e Commissioni Pari Opportunità nelle Libere Professioni”, un evento che ha rappresentato un momento di confronto strategico tra diverse categorie professionali sui temi della parità e dell’inclusione. L’Associazione Primavera, presieduta da Serena Lanini e Roberta Postiglione nel ruolo di segretaria, è un’Associazione di Promozione Sociale nata circa un anno fa che riunisce professionisti di tutta Italia caratterizzati da esperienze negli organismi di parità degli ordini professionali. Come ha spiegato la presidente Lanini durante l’evento, “l’obiettivo della nostra associazione è promuovere il principio di pari opportunità negli ordini professionali attraverso la messa a disposizione delle esperienze dei nostri associati”.

L’INTERVENTO DI LUCIANA MARI: MILANO – UN MODELLO DI ECCELLENZA TERRITORIALE

In questo contesto di confronto interprofessionale, l’intervento di Luciana Mari, consigliera dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Milano con delega alle pari opportunità, ha messo in luce un approccio innovativo e concreto alla promozione della parità di genere che sta facendo scuola nel panorama professionale lombardo.

Il 29 maggio 2025, l’Associazione Primavera ha organizzato un webinar sui “Comitati e Commissioni Pari Opportunità nelle Libere Professioni”, un evento che ha rappresentato un momento di confronto strategico tra diverse categorie professionali sui temi della parità e dell’inclusione. L’Associazione Primavera, presieduta da Serena Lanini e Roberta Postiglione nel ruolo di segretaria, è un’Associazione di Promozione Sociale nata circa un anno fa che riunisce professionisti di tutta Italia caratterizzati da esperienze negli organismi di parità degli ordini professionali. Come ha spiegato la presidente Lanini durante l’evento, “l’obiettivo della nostra associazione è promuovere il principio di pari opportunità negli ordini professionali attraverso la messa a disposizione delle esperienze dei nostri associati”.

L’INTERVENTO DI LUCIANA MARI: MILANO – UN MODELLO DI ECCELLENZA TERRITORIALE

In questo contesto di confronto interprofessionale, l’intervento di Luciana Mari, consigliera dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Milano con delega alle pari opportunità, ha messo in luce un approccio innovativo e concreto alla promozione della parità di genere che sta facendo scuola nel panorama professionale lombardo.

UNA GENESI LUNGIMIRANTE: DALLA VISION NAZIONALE ALL’AZIONE LOCALE

La commissione pari opportunità dei Consulenti del Lavoro affonda le sue radici in una vision strategica nazionale sviluppata quasi quindici anni fa. “La commissione nasce per volontà del Consiglio Nazionale”, ha spiegato Luciana Mari, “quando in seno al Consiglio Nazionale è stata istituita la commissione pari opportunità che poi ha demandato e ha creato tutte quelle che sono le regole di gestione e l’obiettivo delle commissioni di valorizzazione della parità di genere”. L’intuizione del Consiglio Nazionale è stata quella di riconoscere il ruolo strategico dei Consulenti del Lavoro come osservatori privilegiati del mercato del lavoro. “I Consulenti del Lavoro hanno una buona visione di quello che è il mercato del lavoro grazie ai clienti che vengono gestiti”, ha sottolineato Luciana Mari, evidenziando come questa professione sia naturalmente posizionata per intercettare dinamiche discriminatorie e promuovere cambiamenti positivi. Il Consiglio Nazionale ha quindi creato un regolamento quadro che è stato poi divulgato ai consigli provinciali per il recepimento e la personalizzazione locale, permettendo un adattamento alle specificità territoriali pur mantenendo una coerenza nazionale.

L’ESPERIENZA MILANESE: INNOVAZIONE E PROTOCOLLO LOMBARDO

Il Consiglio Provinciale di Milano si è distinto per la tempestività con cui ha abbracciato l’iniziativa nazionale, forte di un terreno già fertile: la Commissione Consulenti del Lavoro per il sociale dedicava infatti parte dei suoi lavori alla parità di genere. Questa sensibilità preesistente ha permesso di sviluppare un concetto originale e inclusivo: le “opportunità pari”, definite come “dare la possibilità a chiunque abbia delle difficoltà di potersi sentire integrato nel mondo del lavoro”, allargando il focus dalla sola parità di genere a una visione più ampia di inclusione sociale e lavorativa. Il vero salto di qualità è arrivato con il protocollo di intesa regionale, un unicum nazionale che mette in rete soggetti diversi ma complementari: la Consulta delle Professioni Lombarde, l’ANCL regionale, l’Ispettorato territoriale del lavoro dell’area di Milano e la consigliera di parità regionale. Come ha spiegato Luciana Mari, “queste istituzioni si mettono insieme per collaborare, valorizzare e sensibilizzare”, con ogni soggetto che apporta competenze specifiche: i Consulenti del Lavoro mettono sul campo la conoscenza diretta delle realtà del mondo del lavoro, l’Ispettorato porta con sè l’autorevolezza istituzionale, la consigliera di parità utilizza l’expertise nelle discriminazioni di genere. Il protocollo si traduce in “buone prassi” concrete: dall’analisi dei gap retributivi al monitoraggio delle condizioni lavorative, dall’attenzione alla genitorialità alle azioni sistematiche di sensibilizzazione. “Con azioni concrete si può aiutare la valorizzazione all’interno del mondo del lavoro”, ha sottolineato Luciana Mari, evidenziando un approccio orientato al risultato. Il primo step rimane la formazione, considerata il fondamento per qualsiasi cambiamento culturale duraturo.

GLI STRUMENTI INNOVATIVI: QUESTIONARIO, INTERPROFESSIONALITÀ E WELFARE

Tra le iniziative più innovative spicca la creazione di un questionario articolato da sottoporre a colleghi, studi e aziende clienti. L’obiettivo è mappare percezioni ed esigenze attraverso domande specifiche (“Come ti senti nel luogo di lavoro? Hai trovato disparità negli accessi alla carriera?”) per costruire una base dati oggettiva su cui fondare interventi mirati. “Attraverso questa raccolta dati vogliamo arrivare a fare delle azioni concrete”, ha sottolineato Luciana Mari. L’approccio milanese riconosce, inoltre, nell’interprofessionalità una leva strategica fondamentale: “È importante mettere in campo le nostre professionalità e unirle per la valorizzazione della parità di genere”. Non un semplice coordinamento, ma una strategia di moltiplicazione del le competenze dove ogni professione apporta il proprio expertise per obiettivi comuni. L’esperienza si distingue anche per l’attenzione al welfare aziendale come strumento concreto. Esempio significativo: i permessi per i periodi mensili della donna, introdotti in molte realtà “per aiutarla ad affrontare al meglio la sua condizione lavorativa e non farla sentire in una situazione di imbarazzo, ma di tranquillità”. Un cambio di paradigma culturale che va oltre gli aspetti normativi tradizionali.

VISION INCLUSIVA E MODELLO REPLICABILE

L’approccio milanese va oltre la parità di genere, estendendosi ai giovani per “dare opportunità pari a chi si trova in una situazione di disagio lavorativo”. Una prospettiva che riconosce come le discriminazioni colpiscano categorie diverse, richiedendo approcci flessibili. Il modello si configura come replicabile grazie agli elementi di successo: vision nazionale con adattamento locale, reti territoriali solide, approccio evidence-based e traduzione di principi in azioni concrete. Il protocollo lombardo dimostra come superare i limiti istituzionali attraverso ecosistemi collaborativi. Le sfide future rimangono significative: l’implementazione richiede un cambiamento culturale paziente, mentre la raccolta dati rappresenta solo il primo passo verso strategie misurabili. La capacità di passare dall’analisi all’implementazione costituirà il vero banco di prova.

CONCLUSIONI: UN LABORATORIO PER IL FUTURO

L’esperienza dei Consulenti del Lavoro di Milano, emersa durante il webinar dell’Associazione Primavera, rappresenta un laboratorio interessante per il futuro delle politiche di parità nelle professioni ordinistiche. La combinazione di approccio sistemico, attenzione ai dati, collaborazione interprofessionale e focus sui risultati concreti offre spunti preziosi per altre realtà che vogliano sviluppare strategie efficaci in questo campo. La strada tracciata da Milano dimostra come l’efficacia delle politiche di parità passi attraverso la costruzione di reti territoriali solide, la traduzione di principi astratti in azioni concrete e la capacità di coinvolgere tutti gli stakeholder del sistema economico e sociale. In un momento in cui l’Italia si prepara al recepimento delle direttive europee 1499 e 1500 del 2024 sulla parità di trattamento e le pari opportunità, con particolare riferimento agli organismi per la parità istituiti negli Stati membri dell’UE, esperienze come quella milanese offrono modelli concreti su cui costruire politiche nazionali e locali più efficaci e inclusive. Per seguire il webinar clicca qui.

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