IL PUNTO – iL MINISTERO DEL LAVORO CONTRADDICE il proprio Ispettorato nazionale

Potito di Nunzio, Presidente del Consiglio dell’Ordine provinciale di Milano

Scusatemi se torno ancora sul Decreto  Trasparenza ma l’incubo di cui parlavo nello scorso editoriale pare non aver fine. Mi riferisco alla recente circolare del Ministero del Lavoro, la numero 19 del 20 settembre 2022, con la quale il Ministero è intervenuto offrendo le proprie interpretazioni sul Decreto Trasparenza, precisando che si tratta solo di un primo intervento che prende in esame le questioni più rilevanti, che necessitavano di un immediato chiarimento. Spero proprio che il Ministero si fermi e non mantenga la promessa perché proprio non ce la faremmo a leggere ulteriori interventi soprattutto se ricalcano le “profonde riflessioni” fatte nella citata circolare 19.
Tra l’altro la circolare del Ministero pare in netta contrapposizione con quella dell’Ispettorato del Lavoro (circolare n. 4/2022) la quale lasciava molta più leggerezza al contratto avendo previsto possibilità più ampia di rimando alla contrattazione collettiva o alla legge.
L’inserimento nel contratto di lavoro, oltre  alla normativa delle ferie e dei permessi, anche di tutti gli altri congedi previsti dalla legge italiana, sembra proprio una esagerazione. Fra non molto ci obbligheranno a somministrare ai dipendenti un corso di formazione in diritto del lavoro e della previdenza sociale con tanto di manuale come materiale didattico.
Mi fa piacere riportare le parole che ho ascoltato con piacere, sabato 24 settembre durante i lavori della Summer school riservata ai Presidenti dei CPO organizzata dal CNO (ottima occasione di incontri e riflessioni), dal filosofo Prof. Luciano Floridi, Direttore del Centro per l’etica digitale del Tecnopolo di Bologna, durante un dialogo intervista sul tema “Lavoro&Tecnologia: quali nuovi orizzonti”. Il professore ricordava a tutti che per  migliorare il mondo bisogna pensare di più, meglio e prima. Sacrosante parole. Qui di seguito trovate uno speciale “Senza filtro” sottoscritto da tutti i Consiglieri del CPO Milano e dell’ANCL SU UP di Milano. Abbiamo la presunzione, ce ne scuserete, di aver riportato nel Manifesto il pensiero di ognuno di voi che pazientemente legge la nostra Rivista, il quale, se vorrà, potrà farlo proprio rilanciandolo quale sottoscrizione ideale.

SENZA FILTRO 

Rubrica impertinente di PENSIERI IRRIVERENTI

MANIFESTO per ciò che è e per ciò che sarà

La rubrica “Senza filtro” della nostra Rivista ha visto interventi di vario tipo, divertenti ed ironici, a volte fino al sarcasmo, oppure analitici, o ancora pieni di passione e di esperienze, e infine fantasiosi. Riteniamo però il momento di cambiarne, almeno per una volta, il registro. Perché ormai non c’è molto da sorridere, in effetti.
Ed anche il sarcasmo e l’analisi richiedono, dall’altra parte, interlocutori istituzionali che sappiano coglierli con un’intelligenza che al momento non dà segno di sé. La fantasia è completamente surclassata dalle soluzioni, tanto
bizzarre quanto improbabili e lontane dalla realtà, ideate da norme e circolari.
Solo la passione non ci è stata ancora tolta e c’è tutta; ma lotta contro il pesante fardello degli adempimenti assurdi che ci vengono quotidianamente appioppati, senza nessun (ripetiamo: nessuno) reale beneficio rispetto agli scopi che attraverso di essi qualcuno pensa di realizzare. Usciamo da un biennio terribile, in cui siamo stati distanti e divisi, oppressi da situazioni personali ed economiche oltre il sopportabile. In questo periodo abbiamo visto molte cose: burocrazia inutile, orpelli normativi, prebende a questa o quella parte sociale, impennate ideologiche, ripensamenti senza senso, regolazioni improvvisate ideate sull’orlo del sensazionalismo più becero, il tutto condito da un’incompetenza imbarazzante e da una siderale distanza dai problemi e dalle questioni reali.
Quando pensavamo di avere visto tutto, e comunque sempre troppo, siamo stati protagonisti – anzi spettatori allibiti – dell’ennesimo mese (agosto 2022) caratterizzato dal peggio (a cui  evidentemente non c’è mai fine): alcuni decreti
scritti in modo tardivo ed indecente, appesantendo inutilmente gli adempimenti e ipotizzando pseudo-soluzioni marziane, circolari che si rincorrevano e contraddicevano senza scopo e  definizione, decisioni di prassi arrivate in pesante ritardo costringendo a faticosi (e a volte impossibili) recuperi. E, purtroppo, dovremmo dire: “come al solito”. Il tutto dentro un mondo, quello del lavoro, già di per sé caotico, e che necessita  di regole, chiarezza, tempestività, precisione, pianificazione, equilibrio. Che mancano del tutto. Con il fantasma di un’altra, forse peggiore, crisi alle porte.
Siamo stanchi di tutto ciò.
Non lo merita la nostra professione, non lo merita il mondo del lavoro, non lo meritano imprese e lavoratori, non lo meritano giovani ed anziani, non lo merita la società civile. Ecco perché desideriamo con tutto il cuore metterci alle spalle l’insieme di queste brutte esperienze e sentiamo la necessità di chiedere a gran voce un profondo  cambiamento; perché quello che in modo desolante c’è, non sia anche quello che ci sarà.
Siamo lieti che questo nostro intervento appaia dopo le elezioni politiche del 25 settembre, di modo che non possa, nemmeno minimamente, sembrare un “endorsement” verso questa o quella forza politica, o che nessuno se ne possa appropriare o lo possa in qualche modo strumentalizzare per propri fini.  Anzi la nostra passione e la nostra competenza la mettiamo al servizio di chiunque (CHIUNQUE) voglia confrontarsi con le nostre idee, con le nostre
analisi e le nostre proposte (da cinque anni ne pubblichiamo, inascoltati, una al mese).
Noi continueremo, sempre. Non ci arrendiamo al peggio che sembra non aver mai fine. Ma un profondo cambiamento è ora più che mai indispensabile. È un appello che rivolgiamo a chiunque lo voglia
seriamente considerare.

Milano, 26 settembre 2022

I consiglieri del Cpo Milano
e dell’Ancl SU UP di Milano


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